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Bindo si convinse, pure alla stazione dove andammo insieme era un po’ pallido, quasi la sola vista della donna terribile potesse abbatterlo per sempre.

E li conducemmo su a villa Bindi e alle sorgenti del Clitunno e a Trevi.

L’ultima sera io salivo tra gli alberi sul prato verso la villa, e non c’era luna. Udii dietro un laureto il romor d’un bacio e riconobbi la voce del gigante:

— Buona, Bianca, buona. Dopo.... dopo....

Ma ella insisteva:

— Non ci sei che tu, non ci sei che tu. Davvero questi altri non mi sembrano uomini rispetto a te.

Io passai tacito a capo chino, umilmente.




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