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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:33|3|0]]mia! Io (e tu sai tutto) per un anno intiero avevo minuto per minuto combattuto contro una tentazione che mi infiammava, mi bruciava, m’impazziva, e anche adesso quando la rammento mi fa rabbrividire e chiuder gli occhi come davanti a una luce abbacinante; e avevo vinto interamente, vinto me e vinto anche la volontà di quell’altro, che mi amava e piangeva dicendomelo e s’è da allora chiuso in una solitudine fiera come un morto in una tomba.
Nulla aveva giovato; oltre quella vittoria, tutti gli altri frivoli pericoli io li avevo evitati sorridendo, io non avevo stretto una mano, scritto un rigo, accordato un sorriso, voltato gli occhi all’amore vero falso di nessuno. E quanti me l’avevano mostrato senza nemmeno osare di dirmelo velatamente, di farmelo intendere con uno sguardo! Io avevo disarmato tutti.
Eppure tutti, per i primi forse quelli che avevo con l’attitudine salda fermati sul limite della mia onestà immacolata, tutti mi accusavano di tutte le infamie, di tradir mio marito coi suoi amici più cari, coi mariti delle amiche più sincere, di averlo anche deriso. Mi hanno anche accusata, rammenti? di aver nelle passeggiate solitarie fatta complice testimone la mia creatura adorata. E io ridevo