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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:44|3|0]]
Dapprima ella aveva pianto non perchè dopo tre anni di matrimonio ancóra amasse il marito ma perchè gli aveva sempre prestato fede e ogni mattina e ogni sera, quando egli l’aveva baciata al primo svegliarsi o al ritorno dal ministero, aveva creduto fermamente che le labbra di lui e le buone parole fossero solo per lei. E al cugino aveva riso in faccia sempre perchè il misurato amore di Gigi le bastava e perchè temeva l’ignoto e le finzioni e anche perchè il cugino le sembrava troppo giovane ed ella sapeva che i giovani parlano e agiscono senza prudenza.
Aveva pianto, e nel pianto aveva lasciato che l’amoroso delatore, per confortarla, le accarezzasse la fronte e i capelli e le prendesse con tenerezza le mani fredde e, pentendosi improvvisamente, si scusasse già di averle rivelato il tradimento del marito e dell’amica. Ma il cugino essendo appunto troppo giovane e non sapendo scegliere le occasioni, aveva anche osato di baciarle gli occhi bagnati e le labbra convulse; ed ella s’era alzata con fierezza, s’era asciugati gli occhi, lo aveva respinto e con atti recisi s’era messo il cappello e la pelliccetta di falso castoro ed era uscita, rispondendo confusa alla petulanza del giovane:
— Sì, sì, hai fatto bene, benissimo. È inutile