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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Le vie del peccato.djvu{{padleft:86|3|0]]scudi, chè il mercato per rara fortuna non conteneva più di trecento bestie e i macellai romani a momenti si accoltellavano per comperare. Due settimane dopo gli morì uno zio di montagna che gli lasciò cinquemila lire in contanti.
Un mese dopo trovò a sistemare quelle cinquemila lire con un conte di Spoleto che lo garentì con una ipoteca solidissima e gli pagò il dieci per cento d’interessi.
— Ma insomma l’avete ripresa la lucertola? – gli domandavano tutti, ma il bovaro dondolava con lentezza la testa e non rispondeva e ingrassava.
E a padron Beppe domandavano:
— Su, dite la verità, gliela avete data! Se non avete data a lui, l’avrete data a...
— A chi, a chi? Finitela, e incaricatevi dei fatti vostri. Lui ha la moglie bella; e ve l’ho detto cento volte, una moglie bella porta più fortuna di mille lucertole con diecimila code.
Ma quando dopo tre mesi si seppe che la moglie del bovaro era incinta, dopo che per tanti anni egli aveva invano desiderato un figliolo, i rallegramenti e le domande piovvero addosso al sor Giacomo come la grandine; ed egli finì per gridare impazientito: