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— Ebbene sì, sì, ce l’ho io. Non era naturale? Non era mio il campo? Biagio non l’aveva veduta per primo? E Biagio non era garzone mio?


Quando tornai in campagna e mi fu narrato tutto l’avvenimento, volli vedere la bestia rara, e una sera poco prima dell’Ave Maria me ne andai verso la casa del signor Giacomo.

— Ehi, sor Giacomo, si potrebbe vedere quella lucertola famosa?

— Padrone mio, padrone mio. Salite con me, la tengo in camera a capo al letto dentro lo spirito, per conservarla verde. Venite, venite. Pare uno smeraldo.

E su in camera da una piccola mensola a capo dell’immenso talamo nei cui paglioni eran sepolti due campi di foglie di granoturco, di tra un’immagine di Sant’Anna che aiuta le partorienti e una di Sant’Antonio che protegge i buoi e i suini, tolse una boccetta da farmacista piena di spirito sporco.

— Con questo buio non la distinguerete bene. Ecco: mettetela contro luce, così. Vedete due code, per l’insù? Sembrano due corna...


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