< Pagina:Ojetti - Mio figlio ferroviere.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

La signora Cencina è la moglie del sindaco, come lo chiamiamo per abitudine. Dicono che il sindaco, dopo il breve e avventuroso interregno comunista di cui dirò poi, s’iscriverà al partito popolare con la speranza di risalire al trono. M’auguro che questo partito lo accolga nel suo seno il quale sembra vasto e misericordioso quanto quello della signora Cencina; e m’auguro che gli elettori lo ricollochino súbito nella poltrona sindacale. Una nuova caduta recherebbe un sicuro danno alla sua salute che io medico devo porre innanzi tutto; e l’ozio continuato di lui sarebbe di grave impaccio agli svaghi di sua moglie che sono varii e continui ma che, a dir la verità, non m’hanno mai scandalizzato perchè mi sono sembrati tutti, almeno quelli che purtroppo ho veduti da vicino è quelli che m’è dato dalla voce pubblica conoscere, facili, lieti e salubri.

La morale, lo so, mi proibirebbe un giudizio tanto benevolo; ma la signora Cencina è religiosa, si confessa, si comunica, segue i tridui,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.