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e convinto, e che già gode nelle organizzazioni della sua classe un meritato prestigio, spaventano il Governo. Anzi il Governo, decorando lei con la croce di cavaliere della Corona d’Italia, intende onorare in lei anche l’attività della nuova generazione....

— Un momento, commendatore. — Aspetti. Voglio farle anzi una confidenza. Io so da amici autorevoli che questo riconoscimento delle sue benemerenze che io mi sono permesso di chiedere a Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio, è per lei desiderato dallo stesso suo figlio il quale mostra così un amore filiale purtroppo oggi rarissimo e, in fondo, mostra anche il suo ossequio, il suo involontario ossequio alle istituzioni che ci reggono. — Commendatore, io non accetto. Meraviglia, dolore, preghiera di rifletterci, di dargli una risposta tra due o tre giorni. Era davvero appenato, ora supplice ora minaccioso. Non capiva. In verità, non capivo nemmeno io. Dicevo di no perchè non capivo. Così uscii giurando di dargli una risposta sollecita. — Dottore.... – mi salutò il portiere. Solo da me dipendeva che egli presto mi salutasse, con un piccolo inchino: – Cavaliere.... Sì, lo so, “dottore” è la prova del vostro studio, del vostro ingegno, della vostra volontà. Ma chiunque voglia, può diventare dottore. Intendo dire che chi voglia studiare sei anni, magari

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