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rivoltella e colpire all’alluce del piede destro il portalettere socialista e nel cappello un capolega: donde era stato accusato non solo d’atrocissima ferocità ma anche di cinico sangue freddo, perchè del capolega aveva mirato al capo e del portalettere al piede, proprio cioè a quelle parti del loro corpo consacrato che erano più indispensabili alla loro professione. Ribattevano, al solito, i reazionarii, che il loro carabiniere per difendersi la vita e per non ferire nessuno aveva sparato prima a terra e dopo in alto, e che del resto non avrebbe potuto prendere la mira dato che aveva gli occhi e tutto il volto rigati di sangue. L’onorevole Mastiotti era venuto lui da Roma a giudicare, poichè dei due deputati socialisti di questa città uno era andato in Austria a far da balia a quei cari bimbi, e un altro in Basilicata per un’altra inchiesta sopra un compagno accusato, alla Camera, d’aver venduto a sè stesso, essendo sindaco, un bosco comunale. Sarebbe giunto in tempo per il nostro pranzo? E avrebbe sentenziato che per punire il carabiniere e noi suoi manutengoli, si doveva fare lo sciopero?

Io non ho telefono perchè il Comune, per quanto io mi sia sforzato a spiegargli l’utilità (pel pubblico) del telefono in casa d’un medico condotto, non me l’ha mai voluto concedere. Ma le staffette andavano e venivano dalla sottoprefettura a casa mia sempre più frequenti, man mano che il sole calava dietro i monti e il deputato socialista saliva dalla pianura. Ogni posto telefonico ne segnalava con precedenza assoluta il

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