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HELDER.


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La definizione che fu data dell’Olanda «d’una sorta di transazione fra la terra e il mare» non si può riferire a nessuna parte di quel paese più opportunamente che allo spazio interposto fra Alkmaar ed Helder. Si viaggia infatti, andando dall’una all’altra di quelle città, sopra la terra; ma sopra una terra così minacciata, rotta, allagata dal mare, che a guardarla dal vagone, si scorda a poco a poco di essere trasportati da un treno della strada ferrata, e si crede d’essere appoggiati sul parapetto d’un bastimento. Poco lontano da Alkmaar, tra i due villaggi di Kamp e di Petten, dalla parte del Mare del Nord, per un lungo tratto dove si crede che fosse anticamente una delle foci del Reno, la catena delle dune è interrotta, e la costa flagellata furiosamente dal mare che, malgrado le forti opere di difesa che gli si oppongono, s’addentra continuamente nel seno della terra. Un po’ più oltre c’è un ampio polder

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