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IL ZUIDERZEE.


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Mi rimaneva a vedere l’antica Frisia, la ribelle indomata di Roma, la terra delle belle donne, dei grandi cavalli e degl’invitti scivolatori, la più poetica provincia della Neerlandia: e nell’andarvi, avevo modo di soddisfare un altro vivissimo desiderio: quello di attraversare il Zuiderzee, l’ultimo nato dei mari.

Questo grande bacino del Mare del Nord, che bagna cinque provincie e quadra più di settecento chilometri, seicento anni fa non esisteva. La Nord-Olanda toccava la Frisia, e dove ora si stende il golfo, c’era una vasta regione sparsa di laghi di acqua dolce, il maggiore dei quali, il Flevo, rammentato dal Tacito, era separato dal mare da un istmo fertile e popoloso. Se il mare abbia per sola sua forza rotto gli argini naturali di questa regione, o se invece l’abbassamento del suolo dell’Olanda gli abbia lasciata libera l’invasione, non è sicuro. La grande trasformazione si compì a diverse riprese

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