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404 IL ZUIDERZEE.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Olanda.djvu{{padleft:416|3|0]]vanno ad Harlingen. Sapevo che non avrei più riveduto la capitale dell’Olanda. Appoggiato al parapetto di prora, mentre il bastimento si allontanava dal porto, contemplai per l’ultima volta la grande città, cercando d’imprimermi incancellabilmente nella memoria il suo fantastico aspetto. Dopo pochi minuti non vidi più che il contorno nero e dentellato delle sue case, sulle quali s’innalzava ancora la cupola del palazzo reale e una foresta di campanili traforati e luccicanti. Poi la città si abbassò; i campanili si nascosero l’uno dopo l’altro; la punta più alta della cattedrale, soprastata qualche momento alla generale caduta, si sprofondò anch’essa nel mare; e Amsterdam non fu più che un ricordo.

Il bastimento passò in mezzo alle dighe gigantesche che chiudono il golfo dell’Y, e attraversato rapidamente il Pampus, il gran banco di sabbia che per poco non rovinò il commercio di Amsterdam, entrò nel Zuiderzee.

Le rive di questo golfo son tutte praterie, giardini e villaggi, che nell’estate presentano un aspetto incantevole; ma viste dal bastimento e nel mese di febbraio, non appaiono che come una striscia leggera d’un verde smorto che separa il mare dal cielo. La riva della Nord-Olanda è la più bella, e questa costeggia il bastimento.


Appena usciti dal Pampus, si volge a sinistra e si passa a breve distanza dall’isola di Marken.

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