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408 | IL ZUIDERZEE. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Olanda.djvu{{padleft:420|3|0]]stinzioni di ceto. Tutti lavorano, nessuno serve. I soli avvenimenti che svarino la monotonia della loro vita sono le nascite, i matrimoni, le morti, una pesca abbondante, l’arrivo d’uno straniero, il passaggio d’un bastimento, una tempesta marina. Pregano, amano, pescano; tale è la loro vita, e così le generazioni succedono alle generazioni, conservando inalterata, come una sacra eredità, l’innocenza dei costumi e l’ignoranza del mondo.
Oltrepassata l’isola di Marken si vede sulla costa della Nord-Olanda un campanile, un gruppo di case rosse, e qualche vela di bastimento. È Monnickendam, villaggio di tre mila abitanti; altre volte città fiorente, che insieme con Hoorn ed Enckhuisen vinse e prese prigioniero l’ammiraglio spagnuolo Bossu, del quale le toccò per trofeo il collare del Toson d’oro; alle altre due città la spada e la tazza. Dopo Monnickendam, si vede il villaggio di Volendam; dopo Volendam la piccola città d’Edam, da cui ebbe il nome quel formaggio dalla crosta rossa, fama super etera notus.
A questa città si riferisce una leggenda assai curiosa, rappresentata da un vecchio bassorilievo che si vede tuttora sopra una delle sue porte. Parecchi secoli fa, alcune ragazze di Edam, passeggiando sulla spiaggia, videro una donna di strano aspetto che nuotava nel mare e si fermava di tratto in tratto a guardarle con aria di curiosità. La chiamarono, s’avvicinò; le fecero cenno che uscisse dall’acqua,