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460 GRONINGA.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Olanda.djvu{{padleft:472|3|0]]del Nord, presso l’imboccatura del golfo di Dollart. Questo golfo non esisteva prima del tredicesimo secolo. Il fiume Ems sboccava di punto in bianco nel mare, e la Groninga era congiunta all’Annover. Il mare distrusse la regione torbosa, che si stendeva fra quelle due provincie, e formò il golfo il quale dal sedicesimo secolo si va lentamente restringendo per effetto del limo che si accumula lungo le sue coste. Già molte dighe, costruite l’una dinanzi all’altra, segnano le conquiste che fece la terra sul mare, e se ne innalzano continuamente delle nuove le quali accrescono via via il dominio agricolo della Groninga, facendo fiorire bellissimi campi d’orzo e di colza dove pochi anni innanzi infuriavano le onde e naufragavano i battelli dei pescatori. È bello il vedere dall’alto delle dighe che difendono quelle coste, come s’incontrano, si confondono e si trasformano il mare e la terra. Ai piedi della diga si stende un limo acquoso già coperto in gran parte di erba e di pianticelle verdi; un po’ più in là, una mota rappresa, che già è terra; più oltre, un fango umido che digrada a poco a poco in un’acqua densa e torbida; e di là da questa, dei banchi di sabbia, alcuni dei quali si sollevano in modo da formare delle dune e delle isolette. In una di queste isole, chiamata Rottum, abitava, anni sono, una famiglia, che viveva della caccia delle foche; delle altre si raccontano cose strane, come di romiti misteriosi, di apparizioni, di mostri. Gli stagni d’acqua limosa che si stendono ai piedi delle dighe si chiamano Wadden,

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