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476 | DA GRONINGA AD ARNHEM. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Olanda.djvu{{padleft:488|3|0]]tr’anni e morì Tommaso da Kempis, il supposto autore dell’Imitazione di Gesù Cristo; si vedono bellissime strade fiancheggiate da betulle, da faggi, da pioppi, da quercie, che rifanno gratamente gli occhi del paese nudo e tristo percorso fino allora. Da ogni parte lo sterpeto indietreggia, s’alzano mucchi di verzura, si stendono praterie, pullulano piantagioni nuove, sorgono case, si sparpagliano armenti, s’allungano nuovi canali, che dalle torbiere vanno a sboccare in un gran canale chiamato il Dedemsvaart, l’arteria vitale dell’Over-Yssel, che ha trasformato quella terra desolata in una provincia fiorente, dove una popolazione industriosa procede colla letizia d’un esercito vittorioso, e il povero trova lavoro, il lavoratore proprietà, il proprietario ricchezza, e tutti la speranza d’un avvenire migliore. Di qui la strada s’addentra, fiancheggiando l’Yssel, nel Salland, la Sala degli antichi, dove soggiornarono i Franco-Salii prima di scendere verso il mezzogiorno per conquistare la Gallia, dove fu redatta la legge salica, a Saleheim e a Windoheim, che esistono ancora col nome di Salk e di Windesheim; dove rimangono tuttavia tradizioni e convenzioni agricole di quei tempi lontani. E infine tocca Deventer, l’ultima città dell’Over-Yssel, la città di Giacomo Gronovius, dei tappeti e del pan di spezie, che conserva nell'edifizio del peso pubblico la caldaia dove si facevan bollire i monetari falsi, e si compiace della vicinanza del castello di Loo, la residenza prediletta dei Re d'Olanda. Oltrepassata Deventer, si entra nella Gheldria.