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ROTTERDAM.





È difficile raccapezzare qualcosa della città di Rotterdam entrandoci di notte. La carrozza, appena mossa, passò sopra un ponte che risonò cupamente, e mentre credevo d’essere, ed ero infatti, dentro la città, vidi con stupore a destra e a sinistra due file di bastimenti che si perdevano nel buio. Passato il ponte, percorremmo una strada illuminata e piena di gente, e riuscimmo a un altro ponte, in mezzo ad altre file di bastimenti. E così innanzi per un pezzo, da un ponte in una strada, da una strada sur un ponte, e per accrescere la confusione, una luminaria non mai veduta di lampioni agli angoli delle case, di lanterne sui bastimenti, di fanali sui ponti, di lumi alle finestre, di lumicini sotto le case, di riflessi di tutta questa luce sull’acqua. A un tratto la carrozza si fermò, si affollò gente, misi la testa fuori e vidi un ponte in aria. Domandai che c’era, uno sconosciuto mi rispose che passava un bastimento.

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