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132 INNI OMERICI 51-58

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la mala sorte, tutti nel mare balzarono; e quivi
divennero delfini. Ma il Nume, pietà del pilota
ebbe, lo risparmiò, lo volle felice, e gli disse:
«Salute, o pio nocchiero! Tu sei prediletto al mio cuore.
Io dei tripudi sono l’amico, Dïòniso: madre
mi fu Semèle, figlia di Cadmo; e mio padre fu Giove».
  Salute, o della vaga Semèle figliuolo: oblioso
possibile non è ch’io mai dei tuoi riti divenga.


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