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INNI MINORI 153

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ALLA MADRE DEI NUMI

Di tutti i Numi a me la Madre, di tutti i mortali
canta, o canora Musa, la figlia di Giove possente,
a cui piace il frastuono di cròtali e timpani, e l’eco
dei flauti cupa, e il rugghio di lupi e d’orrendi leoni,
e gli echeggianti monti, le valli coperte di boschi.

A te salute, e a tutte le Dive, con te, nel mio canto.

AD ERCOLE ANIMA DI LEONE

Ercole bramo, il figlio di Giove cantare, cui, forte
piú che mai fosse altr’uomo, nel grato soggiorno di Tebe,
Alcmena a luce die’, che s’uní col nemboso Croníde.
Pria quest’eroe sovressa la terra infinita e sul mare
molte terribili prove compie’, molte n’ebbe a patire.
Ma nella sede, oramai, dell’Olimpo cosperso di neve,
lieto soggiorna, ed Ebe dall’agil caviglia è sua sposa.

Salve, o figliuolo di Giove, concedimi forza e fortuna.

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