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110 vita di alberto pisani

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere (Dossi) I.djvu{{padleft:141|3|0]]carrozze che riballàvano, ladri di sorrisi e di làgrime, streghe, sgranocchiapullini.... Berlo Ic- nèvasi allora aggruppalo sol lo le coltri, spesso aggricchiando, con il respiro che gli moriva, ma non osando mèli ere fuori il capo per non incontrare faccic fosforescenti e fumose, nè tampoco voltarsi, come impietrito a una schioppettata imminente. A notti, ei non potea durarla ; una. tra l'altro, sentendosi orribilmente mancare la lena, si dio coraggio e arrischiò dalle lenzuola la lesta, a centellini, come se succhiellasse una carta ; fuori, sbarrò di colpo gli occhi.... Nulla ì — o si levò in mozza vita a rifiatar la paura. 11 raggio lunare, sfuggendo da male-unite imposte. attraversava — ruscelletto splendente tra il letto di lui ed il lontano dell’ava, lo spazzo. L ava dormiva tranquilla ; i seggioloni, vuoti perfettamente. Scnonchè, il rammarichìo della stanza di sopra sembrava più lamentoso del consueto ; un gèmito, di tempo in tempo, ruggito. Berlo, Dio sa da chi spinto, salta abbasso dal letto o corre, i pie nudi, sul pavimento di marmo : monta il gradino del finostrone, e, come gli scuri hanno i serragli giù, àprone uno. In quella, schianto di legni e squillo di vetri all'esterno ; dinanzi a lui, di là dell* imposta, passa cadendo un gran fagotto di roba ; tosto, un tonfo entro àqua.... e, accaprieoiando, egli sviene. Qui, una malattìa. Berlo non no usci fuori che per vestirsi di nero ; non vestissi di nero so non per salire, insieme alla nonna, un vagone.... vèr la città. Col quale nuovo scenario comincia Patto secondo della vita di lui. Alla città i suoi nervettini

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