< Pagina:Opere (Dossi) I.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
228 vita di alberto pisani

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere (Dossi) I.djvu{{padleft:259|3|0]]LA CORBA.

Ed ora cosa ben semplice! Figurati, che, svoltando in un vicoluccio, avevo dato in una vecchia, immòbile, piccina sotto una soma di corbe. Una di esse le era caduta, e la pòvera danna o non p )teva chinai si per la rìgida età, o non osava, col carico già squilibrato delle altre. Intanto, un birbone, seduto su lo scalino di una porte!la, ghignava e pipava. (Juello che feci, tu anche l’avresti. Ripeto, la cosa era semplicissima. Eppure, seguitando il cammino, mi tri pillava nello « scuròlo » del cuore un gusto che mai! La maraviglia della vecchietta nel trovare «gentile» un signore, i suoi ringraziamenti commossi, mi circolàvan col sàngue. Affé! che non mi si vada dùnque a pi omettere premi in un altro mondo. Non usciamo da questo. Ogni òpera buona, frutta e al beneficato e al benef.ittore. l'cr me, non avea più nulla a pretendere, anzi! — siamo sinceri — dovevo. Ma, insieme, ricordavo con compassione que’ rie* Ili aggrondati che non san dove comprare un’onci i ili cuore-contento, mi chiede; o stupito, come mai lo stis- so «egoismo» non li tirasse a fare del bene. E ci ha tante corbe a levar su ancora da terra! UNA FANCIULLA CHE MUORE. N>1 dopo-cena di jeri, il dottore si avvicinò alla signora Vanelli, e con quel suo fraseggiare a rilento, però stavolta un po’ brusco, quasi instizzito con le parole che era per dire: — Crede proprio — chiese — che la idropatìa possa giovare a sua figlia? — La signora Vanelli ne sobbal/ò. Debolmente poi (con una voce « sicura » come quel che diceva) — ma sì, credo — rispose; e dopo una pausa, una pàusa durante la quale il cuore suggerì forse a lei argomenti

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.