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CAPITOLO DECIMOQUJNTO.

I pensieri di Barnaba, io v5assicuro, non èrano eli metafìsica ; nè potè va no èssere, che. Barnaba, era stalo allevato al mestier del becchino, cioè a non vedere nei morii se non funerali di prima, di seconda, e di terza, o la tutta parata od i calzoni del prete, corrispondenti ad una certa tariffa. E. avesse avuto anche il ticchio di scoppiar bolle di aria, gliene mancava il tempo ; troppo egli avea già a fare, coprendo i dotti errori dei mèdici. Ora, Barnaba, se ne slava seduto presso una buca non peranco acciecata, al di dentro le gambe. E riposava. Con una mano, rompeva, di tanto in tanto, da una pagnotta che gli era alla dritta, un pezzo di pane e sei recava alla bocca, mentre, con l’altra, fregava sopra il ginocchio un coso.... come un bottone ; roinpea mi altro pezzo di pane, poi adocchiava il bottone. Oh ! gli eredi han ben cura di conservare ogni ricordo prezioso del loro pòvero morto ! Non si tròvan che ossa, non si trova che stagno ! — e lì, scotendo la testa, Barnaba gettò nella buca il bottone. — Nonno — chiamò una vocimi di tra le croci ; e una bimba con i capegli sciolti, vere accie di seta, apparve, tirandosi appresso un carrozzino di latta con su legata una bàmbola. L disse :

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