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PREFAZIONE
bugia, chi veniva a contarci dell'incontro fatto
con un vecchio barcajolo, il quale, fra un tuffo di remo e l’altro, gli avèa confidato i suoi
bruciori amorosi di quarantanni addietro o narrata la storia di un sàlice che in riva al lago,
piangeva su una romàntica urna, storia e bruciori che l’autore avèa nulla più che trascritti
«a sfogo di quegli occhi gentili che amano il
pianto»; chi c’informava della scoperta di un
anònimo scartafaccio bucherellato dalle tarme e
scompisciato dai topi, dal quale, a conforto dei
buoni, a spavento de’ tristi, avèa cavata la sua
narrazione, non aggiungendovi altro del suo -
osservava modestamente — che i punti e le virgole. Senonchè, oggi, la moneta dell’umiltà, com-
merciàbile ai tempi in cui Manzoni si affannava ad inargentare il suo oro, fu rilegata nei
medaglieri ; oggi, tempi di metallo Christople e
diamante francese,non corre che la sfacciatàggine. Se dunque tu hai, a cagione d’esempio,
composta una nuova pólvere contro il prurito o
fabricato, poniamo, un cavastivali più complicato
di quanti mai sono, guardati dall'esitare sì l’uma
che l’altro per quello che vàlgono ; strombazza
invece che la tua invenzione ha rimesso la chi-
mica sulle vere sue basi, che la meccànica ha
fatto per tè un gigantesco progresso. Se hai
stiticamente torlito qualche verso duro o bislacco, giullèbbacelo per la melodiosa eco, da tè
ritrovata, della poesia greca o latina, annunciandoci insieme che, mercè tua, la letteratura è
entrata nella sua, non so se quarta o quinta
o sèttima rifioritura. Se poi non tieni nè in
scienza nè in lèttere il mìnimo ingegno o sapere
e neppure in polìtica — purtuttavìa non manchi di quella, dirèi, funzione morale, che ( è
supposta in ogni uomo, ossìa l'onestà, piglia
una dozzina di trombetti e tamburi, va in piaz¬