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poesie | 303 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere complete di Galileo Galilei XV.djvu{{padleft:321|3|0]]
SONETTO 3.
Dice come il suo Amore di picciol fuoco divampasse in fiamma vorace.
Mentre ridea nel tremulo e vivace
Lume degli occhi leggiadretti Amore,
Picciola in noi movea dallo splendore
4Fiamma, qual uscir suol di lenta face.
Or che il pianto l’ingombra, di verace
Foco sent’io venir l’incendio al core.
Oh di strania virtude alto valore,
8Dalle lagrime trar fiamma vorace!
Tale arde il Sol mentre i possenti rai
Frange per entro una fredda acqua pura,
11Che tra l’esca risplenda e il chiaro lume.
Oh cagion prima de’ miei dolci guai,
Luci, cui rimirar fu mia ventura,
14Questo è vostro e del Sol proprio costume!