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404 DELL’ASINO D’ORO.

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Vidi una volpe, maligna e importuna,
  Che non trova già rete, che la pigli;
  33E un can corso abbajar alla Luna.
Vidi un leon, che s’aveva gli artigli,
  E denti ancor da se medesmo tratti
  36Pe’ suoi non buoni, e non saggi consigli.
Poco più là certi animai disfatti
  Qual coda non avea, qual non orecchi,
  39Vidi musando starsi quatti quatti.
Io ve ne scorsi, e conobbi parecchi,
  E, se ben mi ricordo in maggior parte
  42Era un miscuglio fra conigli, e becchi.
Appresso questi un po’ così da parte
  Vidi un altro animal, non come quelli,
  45Ma da natura fatto con più arte.
Aveva rari, e delicati i velli;
  Parea superbo in vista, ed animoso,
  48Talchè mi venne voglia di piacelli.
Non dimostrava suo cuor generoso,
  Gli ugnoni avendo incatenato, e i denti;
  51Però si stava sfuggiasco, e sdegnoso.
Una................................
  ....................................
  54....................................
Vidi...............................
  ....................................
  57....................................
Poi vidi una giraffa, che chinava
  Il collo a ciascheduno; e dall’un canto
  60Aveva un orso stanco, che russava.
Vidi un pavon col suo leggiadro ammanto
  Girsi pavoneggiando, e non temeva
  63Se il mondo andasse in volta tutto quanto.

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