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414 | capitolo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu{{padleft:434|3|0]]
E benchè in alto sopra tutti segga,
Comandi, e regni impetuosamente,
24Chi del suo stato ardisce cantar vegga.
Questa da molti è detta onnipotente;
Perchè qualunque in questa vita viene,
27O tardi, o presto la sua forza sente.
Spesso costei i buon sotto i piè tiene,
Gl’improbi inalza; e se mai ti promette
30Cosa veruna, mai te la mantiene.
E sottosopra e Stati, e Regni mette,
Secondo, che a lei pare, e i giusti priva
33Del bene, che agl’ingiusti larga dette.
Questa incostante Dea, e mobil Diva
Gl’indegni spesso sopra un seggio pone,
36Dove chi degno n’è mai non arriva.
Costei il tempo a modo suo dispone;
Questa ci esalta, questa ci disface,
39Senza pietà, senza legge, o ragione.
Nè favorire alcun sempre le piace
Per tutti i tempi, nè sempremai preme
42Colui, che in fondo di sua ruota diace.
Di chi figliuola fosse, o di che seme
Nascesse, non si sa; ma si sa certo,
45Che fino a Giove sua potenzia teme.
Sopra un palazzo da ogni parte aperto
Regnar si vede, ed a verun non toglie
48L’entrar in quel, ma è l’uscir incerto.
Tutto il mondo intorno vi si accoglie,
Desideroso veder cose nuove,
51E pien d’ambizion, e pien di voglie.
Ella dimora in su la cima, dove
La vista a qualunque uom non niega;
54Ma in picciol tempo la rivolge, e muove.