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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu{{padleft:504|3|0]]gevano i meschini, che si preparavano ad esser preda di chiunque li assaliva. Testimone l’Italia, dove tre potentissimi Stati furono nel XV. secolo saccheggiati, e guasti, perchè chi li reggeva stavano in simil errore, e vivevano nel medesimio disordine.


CAPITOLO V.

LEGGI.

§. 1.

DEve stimarsi poco vivere in una città, dove possino meno le leggi, che gli uomini; perchè quella patria è desiderabile, nella quale le sostanze, e gli amici si possano sicuramente godere, non quella, dove ti possino esser quelle tolte facilmente, e questi per paura di loro propri nelle tue maggiori necessità ti abbandonano.

§. 2.

Uno Stato non vive sicuro per altro che essersi obbligato a più leggi nelle quali si comprende la sicurtà di tutti i suoi popoli.

§. 3.

Chi non è regolato dalle leggi fa gl’istessi errori, che la moltitudine sciolta.

§. 4.

La forza delle leggi è atta a superare qualunque ostacolo

anche della natura del territorio.

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