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L’osservazione, il calcolo e l’applicazione de’ principj di tutte le parti della guerra produssero le vittorie de’ greci e le conquiste de’ romani. Alessandro avea preordinati tutti i mezzi e preveduti tutti gli ostacoli della sua spedizione compiuta in nove anni senza alterare il suo progetto disegnato prima d’abbandonare la Macedonia[1]. E se l’esecuzione spetta ad Alessandro, la prima idea spettava alla scuola d’Epaminonda e delle repubbliche di Atene e di Sparta, donde Filippo avea desunti i principj dell’arte ed apparecchiati i trionfi del suo successore. La perpetua prosperità per tanti secoli di tante guerre che diedero a Roma la signoria delle nazioni, toglie ogni merito alla fortuna, mutabile sempre nelle cose mortali, e lo ascrive alla scienza che è fondata sugli eterni principj dell’universo.
IX. Dopo Polibio[2] e Plutarco[3], tre scrittori eloquenti e filosofi, Macchiavelli[4], Montesquieu[5] e Gibbon[6], assunsero questa sentenza. Ma per l’età in cui vissero e più assai per l’istituto de’ loro studi, le loro dimostrazioni si fondarono più su le cause politiche che sulle militari. E quand’anche avessero drizzato il loro assunto a scopo militare, non avrebbero toccate se non poche epoche della storia dell’arte. Il Guibert s’accinse ad una storia della costituzione militare di Francia [7], incominciando dalla decadenza dell’impero d’occidente e da’ primordi della monarchia francese; ma la morte, liberandolo da una vita infelice e male rimeritata, precise anzi tempo il volo a quell’acre e libero ingegno.
X. Se non che anche quest’opera mirando a una sola nazione avrebbe somministrato alla scienza insufficiente materia. Per giungere a’ principj e fissare
- ↑ Vedine la prova ne’ libri d’Arriano, Della spedizione d’Alessandro Macedone .
- ↑ Lib. X delle Storie, nell’introduzione.
- ↑ Nell’opuscolo Della fortuna di Roma
- ↑ Discorsi su le decadi di Livio .
- ↑ Grandezza e decadenza de’ Romani
- ↑ Storia della decad. dell’Impero Romano
- ↑ Opuscoli postumi, nel volume V di tutte le opere del Guibert.