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di Egidio Menagio da’ draconari di Vegezio: aveano diverso istituto[1]; ma non abbiam noi de’ veliti che non hanno di romano altro che il nome? Se non che poco giova il sapere sì fatte etimologie, e l’ignorarle non nuoce; ne ho scritto perchè la pedanteria grammaticale è scabbia attaccaticcia.

II. L’uso degli archibugieri, a cavallo fu inventato da’ francesi nelle ultime guerre del Piemonte, e da essi furono chiamati dragoni, il qual nome tuttavia ritengono appresso di loro : così il Melzo, che pubblicò il suo libro sul principio del secolo XVII[2]; onde gli scrittori francesi sulla sua fede assegnano il merito dell’invenzione al maresciallo di Brissac condottiere della guerra di Piemonte[3]. Ma uno storico francese più citato che letto, anteriore di molti anni al cavaliere Melzo, e contemporaneo agli uomini de’ quali scrisse, conservò agli italiani la lode dell’invenzione e della perfezione di questa milizia. Le seigneur Strozzi quitta l’Italie, et vint trouver le Roy au camp de Marole avec la plus belle compagnie qui fut jamais vue de 200 arquebusiers à cheval,

  1. I Draconari erano vessilliferi: Primum signum totius legionis est aquila, quam aquilifer portat. Dracones etiam per singulas cohortes a draconariis feruntur ad proelium . Vegez. De re milit., lib. II, c. 13. Ed erano insigniti d’una collana: torquem, quo ut draconarius utebatur, capiti Iuliani imposuit . Ammiano Marcell., lib. XX, cap. 4. Gli antichi alfieri di cavalleria aveano quasi le stesse prerogative de’ vessilliferi.
  2. Lo stampò la prima volta in Anversa l’anno 1611 col titolo Regole militari sopra il governo e il servizio della cavalleria. Il passo citato è.sul principio.
  3. Vedi il padre Daniele, Histoire de la milice de France, lib. XII, tom. 2, pag. 354, Amsterdam 1724. Egli primo allegò la testimonianza del Melzo: l’Enciclopedia copiò il padre Daniele: e tutti gli altri copiarono l’Enciclopedia.
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