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atto terzo. 253

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A non guardar che la speranza, alfine
Più ch’uomini nel campo: ah! se fanciulli
Non fosser poi nel resto, ed i sospetti
Facili a palesar come a deporli;
Se una parola di lusinga, un atto
Di sommessa amistà non li volgesse
A talento di quel che l’usa a tempo;
A che saremmo? ubbidiria la spada?
Saremmo ancora i signor noi?

primo commissario.


                                                       Sta bene.
Riesca, o no, questo partito è il solo.




fine dell’atto terzo.

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