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276 il conte di carmagnola

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gonzaga.


                                                  O donne!
Perchè un incarco sì crudel m’è imposto?

antonietta.


Ah! voi volete esser pietoso, e siete
Crudel: tremar più non ci fate. In nome
Di Dio, parlate; ov’è il mio sposo?

gonzaga.


                                                            Il Cielo
Vi dia la forza d’ascoltarmi. Il Conte...

matilde.


Forse è tornato al campo?

gonzaga.


                                                  Ah! più non torna...
Egli è in disgrazia de’ Signori... è preso.

antonietta.


Egli preso! perchè?

gonzaga.


                              Gli danno accusa
Di tradimento.

antonietta.


                              Ei traditore?

matilde.


                                                  Oh padre!

antonietta.


Or via, seguite: preparate al tutto
Siam noi: che gli faran?

gonzaga.


                                             Dal labbro mio
Voi non l’udrete.

antonietta.


                              Ahi l’hanno ucciso!

gonzaga.


                                                                 Ei vive;
Ma la sentenza è proferita.

antonietta.


                                                  Ei vive?
Non pianger, figlia, or che d’oprare è il tempo.
Gonzaga, per pietà, non vi stancate
Della nostra sventura; il ciel v’affida


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