< Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

atto terzo. 47

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere varie (Manzoni).djvu{{padleft:53|3|0]]

  anfrido.
  O re, son teco.

  adelchi.
  (avviandosi)
  O padre; accorri.
Veglia alle Chiuse.
(parte seguito da ANFRIDO, da BAUDO e da alcuni LONGOBARDI.)

  desiderio.
  (ai fuggitivi che attraversano la scena)
  Sciagurati! almeno
Alle Chiuse con me: se tanto a core
Vi sta la vita, ivi son torri e mura
Da porla in salvo.
(sopraggiungono soldati fuggitivi dalla parte opposta a quella)
  da cui è partito ADELCHI)

  un soldato fuggitivo.
  O re, tu qui? Deh! fuggi.
  (attraversa le scene)

  desiderio.
Infame! al re questo consiglio? E voi,
Da chi fuggite? In abbandon le Chiuse
Voi lasciate così? Che fu? Viltade
V’ha tolto il senno.
(i SOLDATI continuano a fuggire. DESIDERIO appunta la spada
  al petto d’uno di essi, e lo ferma.)
  Senza cor, se il ferro
Fuggir ti fa, questo è pur ferro, e uccide
Come quello de’ Franchi. Al re favella:
Perché fuggite dalle Chiuse?

  soldati.
  I Franchi
Dall’altra parte hanno sorpreso il campo;
Gli abbiam veduti dalle torri. I nostri
Son dispersi.

  desiderio.
  Tu menti. Il figliuol mio
Gli ha radunati, e li conduce incontro
A que’ pochi nemici. Indietro!

  soldati.
  O sire,
Non è più tempo: e’ non son pochi; e’ giungono;
Scampo non v’è: schierati ei sono; e i nostri
Chi qua, chi là, senz’arme, in fuga: Adelchi
Non li raduna: siam traditi.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.