< Pagina:Oriani - Il nemico.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
134

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Oriani - Il nemico.djvu{{padleft:149|3|0]]dente, lo chiamerò così, mi ha detto dinanzi a voi che sono un figlio abbandonato di pope, studente, povero e solo; poi ladro di giuoco all’estero, ritornato finalmente in Russia per manìe letterarie. Sapete qualche cosa di più preciso sul conto mio?

— Poichè il Comitato vi ha ricevuto in seduta segreta, era ben informato sul vostro carattere. Ignoro le piccole vicissitudini della vostra vita, ma vi conosco abbastanza per giustificare a me stesso il passo che tento presso di voi.

Loris s’inchinò attendendo.

— Ieri sera esponeste il vostro disegno ad una riunione di studenti in casa del conte Ogareff: fu respinto.

— Come dal Comitato.

— Che pensate ora di fare?

— Che cosa venite a propormi?

— Certamente l’insuccesso di ieri sera non può aver modificato una risoluzione, nella quale impiegaste molti anni. La vostra analisi sulle condizioni del partito nichilista, quantunque non esatta in molti particolari, è nullameno troppo vera nell’insieme perchè possiate voi stesso evitarne le conseguenze; v’ingannaste solo nel modo di esporla, pretendendo che il Comitato Esecutivo si arrendesse a discrezione. Per quanto giovane, dovevate indovinare, che non potevano cedere alla vostra idea per la stessa ragione che lo Czar non può sottomettersi alla nostra.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.