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— Ci segue, disse Loris, distinguendo il suo passo sulla neve; canta tu ora, e sta attento.

Si fermò sbottonandosi la pelliccia per cercare il porta-sigari nella marsina.

— Sei pur stonato? esclamò ad alta voce; se ti sentisse Ewlampia in questo momento saresti perduto.

— Non mi sentirà, con lei parlo non canto.

— Credi che ci guadagni molto così?

Lo sconosciuto era a pochi passi.

— Hai un fiammifero? chiese Loris guardando Kriloff in modo così strano che questi comprese.

— No, li ho dimenticati sulla tavola.

— Per Sant’Elia non fumeremo dunque sino a casa tua: un anno della mia giovinezza per un fiammifero!

Lo sconosciuto li aveva sorpassati senza guardare.

— Perdono, signore, lo richiamò Loris salutando del cappello e andando verso di lui colla pelliccia sbottonata, così che si vedeva il piastrone bianco della camicia. La strada faceva un gomito, era deserta.

— Mille perdoni, avreste la bontà di darmi un fiammifero?

L’altro si volse, e prima ancora d’aver risposto trasse di tasca una mano tendendogliela, ma la luce era così scarsa che la scatolina non si vedeva. Loris gli si avvicinò due altri passi: aveva un sigaro fra i denti, sporse la mano sinistra

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