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DI FRANCESCO REDI. | 41 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:39|3|0]]deluso, ne mai mi sono imbattuto a veder le gran maraviglie, che a quelle attribuiscono; onde mi fo lecito il credere, o ch’elle non anno avuto cotante doti, o che solamente l’ebbero.
Ne’ tempi antichi quando i buoi parlavano,
Che’l Ciel piu grazie allor solea producere.
Forse in quei tempi fortunati era il vero, che un capo di Vipera strozzata con un filo di seta tinta in chermisì, e portato al collo, restituisse la sanità a coloro, che avevano la squinanzia, e proibisse, che mai più da questo fiero, e precipitoso male non fossero assaliti, come lo scrive con molt’Autori Abimeron Abinzoar volgarmente detto Avenzoar, e come il volgo se lo crede; ed io conosco un uomo in una Città da Firenze non gran tratto lontana, che per qual si sia più prezioso tesoro, non si leverebbe dal collo un capo di Vipera, che continuamente vi tiene attaccato, e pure ogni anno, intorno al principio d’Aprile, infallibilmente vien tormentato da questo male, e se il suo medico, senza perder tempo, non lo soccorresse con buone cavate