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66 | OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:64|3|0]]vo ordine di cose curiose, e non indegne da sapersi; e si è, che riferiscono alcuni, che alle Vipere femmine, allorche son vive, non nascon vermi nelle budella; ma l’esperienza m’insegna in contrario, ed a’ giorni passati ne trovai più di trenta vivi nello stomaco, ne gl’intestini, e giù per l’aspera arteria di una sola Vipera femmina; ed i minori di questi lombrichi erano di lunghezza, e di grossezza come gli spilli più piccoli, che adoperano le donne; ed i maggiori erano lunghi quattro dita a traverso, e grossi come quella corda del Violino, che chiamasi il Basso; i primi di color bianco, ed i secondi di rossigno, e dopo cavati dal ventre della Vipera vissero lo spazio di un terzo d’ora: e di questi vermi non intese a mio parere di favellar Seneca nel libro secondo delle naturali questioni dicendo. In venenatis corporibus vermis non nascitur. fulmine icta intra paucos dies verminant, perche si vede manifesto, che Seneca parla de’ vermi, che nascono dalla carne imputridita de’ corpi morti, facendo menzione de’ corpi percossi dal fulmine, e per consequenza da