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DI FRANCESCO REDI. | 67 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:65|3|0]]quello ammazzati, che dopo lo spazio di pochi giorni possono inverminare. E s’io m’inganno nella intelligenza di questo luogo di Seneca, avranno ragione il Mercuriale, ed il Severino, i quali tengono, che Seneca intendesse di quei vermi, che nascono ne’ corpi degli animali velenosi viventi. Ma sia com’esser si voglia, non si può negare, che, o in un modo, o nell’altro, sempre Seneca non si allontanasse dalla verità, giachè, com’ho detto, sovente nelle Vipere vive tanto maschi, quanto femmine trovansi quei vermi, ed i cadaveri delle morte inverminano, ancorche dal fulmine toccate non sieno; e non solamente inverminano questi cadaveri putrefacendosi, ma bacano ancora in processo di tempo le polveri viperine aride, secche, e con Elisirvite finissimo, per così dire, imbalsamate.
Dopo di che non sarà totalmente fuor di proposito l’investigare, se veramente i corpi delle Vipere, o i luoghi, dove si nascondono, o le casse, nelle quali si conservano spirino odor fetido, e spiacevole, come volle l’Aldrovando con molti altri moderni, ed anticamente Marziale