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84 | OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:82|3|0]]Anguille morendo diventarono di un certo color biancheggiante, ancorche vive tendessero al nericcio.
Lascio le Anguille, e ritorno alle Vipere, ed a gli altri Serpenti, intorno a quali favole infinite, e degne di riso state sono scritte da gli Autori, e fra gli altri Plinio seguitato con ammirabile simplicità dal Mercuriale, dal Mattiolo, e da Castor Durante, dice per esperienza, che i Serpi anno pubblica, e privata inimicizia col frassino, e con l’ombra di quello, a tal segno, che fatto un cerchio di frassino, e messavi dentro una Serpe, ed un monticello di brace accesa, quella Fiera si getta più volentieri nel fuoco, che tra le frondi dell’odiato albero. L’istesso Plinio, e Castor Durante copiando da Plinio, insieme con lo Scaligero raccontano, che se nel mezzo d’un cerchio fatto di foglie di bettonica si metterà un Serpente, vedrassi rabbiosamente imperversare, e con la coda flagellandosi ammazzarsi. Crede Andrea Lacuna, che se una Vipera toccata sia con un ramo di faggio rimanga attonita, ed immobile, come se