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DI FRANCESCO REDI. | 85 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:83|3|0]]udito avesse gli orrendi, ma, per mio credere, inutili, e bugiardi Susurri de’ Marsi incantatori. Costantino nell’Agricoltura afferma, che muoiono quelle Serpi, su le quali vengon gettate le foglie della quercia; ed Aezio e l’Autore de’ medicamenti semplici a Paterniano in compagnia di molti Moderni dicono, che la Conizza con l’acutezza del suo odore mette in fuga le Vipere, e gli altri Serpenti; e pure io trovo per esperienza molte volte fatta, che le foglie del Frassino, della Bettonica, del Faggio, della Quercia, della Conizza, del Dittamo, del Calamento, e dell’altre odorose, e fetide Erbe menzionate da Nicandro, non solo non sono schivate dalle Vipere, ma tra quelle frondi, e secche, e fresche tutti i Serpenti volontariamente si ricoverano, e volentierissimo vi soggiornano.
Ma già che siamo tra le favole, non voglio tralasciar di ridurvi in mente quella de gli amori della Vipera con la Murena, e le finezze affettuose, ed i teneri vezzi di quell’innamorato Serpentello con la notante sua Druda, allora quando a’ più fervidi raggi del