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86 | OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Osservazioni intorno alle vipere.djvu{{padleft:84|3|0]]Sole fattosi bello, e tutto postos’in gala, se ne passeggia su la riva del Mare, e con sibili amorosi la invita a lasciarsi vagheggiare, e mentr’ella dall’onde il capo solleva, ed al lido s’avvicina, egli con avvenente discretezza vomita sopra un sasso, e vi lascia in deposito tutto quel che di velenoso in bocca racchiude, per non amareggiare con quello i tanto desiati sponsali, che in fine consumati, e ritornatosene la dove del veleno sgravato si era, se per mala ventura non ve lo ritrova, s’accuora di subito così duramente, che disperato in brevissim’ora si muore. Udite come un Greco Versificatore detto Manuel File in certi suoi versi regolati a suo capriccio, e da lui dedicati a Michele Imperadore di Costantinopoli col titolo, Delle proprietà de gli Animali, tutto ciò descrive, ed in maniera così franca, e sicura, che sembra, che quasi quasi egli ci dica il vero.
Ε῎χις δὲ καὶ μύραινα συνδιαζέτην.
Ο῾ μεν` προς` ἀυτην` τῆς ὀπῆς ἐξερπύσας,