Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
che inutilmoiito si tenterebbe sostituirvi il participio corrispondente òrwcrn/o, tanto ])i\i che bruciato, per ciò che rig-uarda lo vivande, ha per noi un senso alquanto diverso. Alcuni dicono vino caldo ed è il modo nostro e buono. Fra le singolaritá singolari delle voci francesi o affini al francese che sono usate in Italia e ignote mal note o altramente noto in Francia, questa merita speciale menzione giacche questo aggettivo bnllé non sembra usato in francese in tal senso. Cosí in fatto leggo nel lessico Italianismes vieieux dei sigg. Alfredo Orcorte e Luigi Standaert. Milano, Cogliati. «On entend souvent diro, surtoutdans la Haute-Italie: J’ai pris uno tasse de vin brulé — Voulez-vous une tasse do vin brulé? au lieu de: J’ai pris une verre de vin chaud — Voulez-vous un verro de vin chaud ? — Allons prendre un verre de vin chaud — Gar9on, un boi de vin chaud et cinq verres. En Franco, le vin chaud se sert le plus ordinairement dans des verres. Vin brulé est fran^ais, mais n’est plus usité quo dans quelques l)rovinces.»
Brum interamente Brougham: nota forma di vettura chiusa a quattro ruote, d’uso anche nel servizio di piazza. Questo genere di vettura fu messo in moda da Lord Arrigo Brougham, letterato, storico e politico inglese (n. 1779, m. 1868). Voce entrata nell’uso popolare.
Brumista: per vetturale^ vetturino, cocchiere^ conduttore del brum. Voce comune a Milano. V. Bruni.
Brunettes: cosí denominavansi delle ariette in voga in Francia nella prima metá del secolo XVIII, edite dal Ballard; ebbero il titolo comune di Brunettes perchè nella prima aria della raccolta è fatta parola di una brunette:
Sur les bords du Loir assis Cliaiitoit dessus sa musette ; Ali ! petite Brunette ; Ah ! tu me fais mourír !
«Questo Brunettes avevano la doublé^ cioè variazioni nei couplets susseguenti al primo. Erano ad una, a due e a tre voci sul basso continuo. Vi ha in esse lo spirito fine od elegante della musica francese veramente nazionale.»f A. Galli, o^j.cíY.)
Bruscolo: voce toscana detta di qualsiasi corpicciuolo minuto e specialmente di quelli che entrano negli occhi, onde la locuzione: «* bruscoli negli occhi degli altri paiono travi», e i significati estensivi di ombra, sospetto. La registra il Petrocchi come voce italiana, ma è voce regionale.
Brusquerie: fr. modi diiri, aspri: notiamo anche di questa parola un esempio: «Anche nei casi ordinari della vita, un Romagnuolo ha sempre certi scatti e certe brusqueries che ci fanno strabiliare» . (G. Ferrerò. Violenti e Frodokíiti in Roíuagna) .
Brutale: aggettivo italianissimo, ma spesso usato alla francese: brutal (da brute, latino brutus — bruto, bestia). Esso rende inutili molti sinonimi di cui è ricca la nostra lingua: scortese., villano., audace., violento, turpe, etc. Brutale, secondo i casi, serve a tutti questi usi.
Bruto: usasi talora familiarmente per satiro. V. questa voce e confronta il tertermine medico satiríasi.
Bruzzico: (da barluxzico spiega il Petrocchi) la ’ínattina avanti V alba, il dilucolo, il crepuscolo, è voce non piú che toscana e dicesi anche bruxTio. Registrata ne’ dizionari. Es. levarsi a bru%%ico. Gfr. la locuzione tra il lusco e il brusco.
Bubbone: è termine volgare dell’adenite inguinale, esteso poi a tutte le tumefazioni glandolari che hanno una causa specifica, la sifilide, la peste etc.
Búccina: parola latina che indicò presso i romani una specie di corno metallico, derivata, appunto dalla forma del corno, dalla contrazione di bovicina {bos e cane) almeno secondo alcuni. Nei tempi moderni si chiama con tale nome un trombone con la campana in forma di serpente.
Bucefalo: fu il nome del famoso cavallo di Alessandro il grande, gr. BovHéifmkog che vale testa di bue. cosí detto dalla lunghezza della fronte ovvero por alcuna macchia o contrassegno bovino. Dicesi oggi facetamente di cavallo, e specie di cavallo di scarso valore.
Budget: parola inglese, che in origino significò: ía borsa, il tesoro del re., poi lo stato annuale delle entrate e dolio spose.