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sono i raggi X del Roentgen, i quali partono dal catodo di un tubo di Crookes. La voce deriva dal greco katodos = discesa, ritorno.

Cauchemar: parola di incerta etimologia (V. lo Scheler), usata per vizio, avendo noi la parola incubo che vi corrisponde perfettamente anche nel senso figurato.

Causa: con un oggetto dopo di se, es. causa il freddo^ causa lo sciopero^ etc. invece di per il freddo , in causa del freddo^ è inelegante idiotismo lombardo.

Causerie: è il parlare grazioso, garbato e vario d’uno in altro argomento, come studi, arte, politica, senza approfondire di troppo né urtar l’opinione altrui; proprio della conversazione da salotto di cui la Francia fu maestra e legislatrice. La causerie in altri termini fu in Francia un’aite di bene e finamente parlare in domestici ritrovi e non di cose futili soltanto. Il senso spregiativo che noi annettiamo a causerie non corrisponde sempre al vero. Cicaleccio e chiacchierio mal vi corrispondono. Le dignitose voci antiche nostre ragionari o conversari piú mi piacerebbero se si potessero rinnovai’e.

Causeur: (V. Causerie): indica in francese il parlatore elegante, talora superficiale, frivolo, indiscreto, quale si addice alle conversazioni mondane ed eleganti. Deriva da causerie ma in senso, parmi, alterato con^valore peggiorativo. Ciarlone chiacchierone vi corrispondono imperfettamente.

Causeuse: dal verbo francese causer = parlare. Indica una specie di divano elegante a due posti, disposto inversamente, in modo che le due persone, sedendo, si trovino pressoché l’una di fronte all’altra. Amorino chiama il Petrocchi una «specie di sofá in forma di S sdraiata». Non trovo tale senso di Amorino negli altri dizionari.

Cavai di ferro: perifrasi inglese iron liorse = macchina a vapore. Caciai d’acciaio di ferro usasi anche per indicare la bicicletta: sovra il ferreo corsier passo contento || come a novella gioventú rinato Il e sano e buono e libero mi sento (Stecchetti).

Cavai di ritorno: locuzione felice e me taforica del linguaggio giornalistico, che parrebbe francese ed è, credo, italiana. Dicesi quando per maggiore effetto una notizia su cosa a noi vicina, é fatta venire^ ad arte, da paese lontano, il che dá a crederò al publico cho fuori si occupino di tale questione. Invece si tratta di uno scritto che ritorna al luogo da cui era partito. Molti dei nostri letterati italiani sono, o tendono ad essere, cavalli di ritorno. Procurano di essere encomiati all’estero. Dopo un battesimo di Parigi e un padrino di colá, ritornano gloriosi in patria. E ciò può accadere anche agli scienziati, reputati illustri, specialmente quando i loro meriti sono prima riconosciuti fuori della patria.

Cavallino: vocabolo usato in marina per indicare quella macchina ausiliaria che serve a dar moto a verricelli e a molinelli quando i fuochi della caldaia principale del piroscafo sono spenti. Dim. di cavallo.

Cavallo - vapore o cavallo dinamica: (meccanica): unitá pratica di potenza, ed é la potenza capace di produrre il lavoro di settantacinque chilogrammetri per minuto secondo.

Cavar sangue da una rapa: pretender r impossibile. Ab asino lanani come diceano i latini.

Di rapa sangue non si può cavare.

Lippi, Maini. Vili, 75.

Cavatina: specie di aria, ed é cosí detta^ secondo il Maffei, perchè la si poteva togliere senza danno dell’opera. È pur detta aria di sortita., perché veniva cantata dal personaggio al suo primo presentarsi su la scena. Ha la forma dell’aria con cappolletta o cabaletta (A. Galli, op. cit.).

Cavazione: nel linguaggio della scherma è. r atto di ritirare e mutar di luogo alla spada.

Cave a signatis: guardati dai segnati cioè da chi ha difetti fisici visibili. Riferiscesi in ispecie a’ gobbi, zoppi, guerci cui r infelicitá della lor natura può, talvolta,, generare un perdonabile e comprensibile astio verso chi è perfetto. Da ciò, forse,, il motto latino crudele.

Cave: per cantina è voce francese, usata talora in certo linguaggio che pretenda a raffinata mondanitá.

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