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Cavicchio: chiodo, lat. claviculus. La locuzione lombarda avegh el carnee^ avere il cavicchio^ è estesa oltre il confine del dialetto. Dicesi di persona cui tutto riesce prosperamente, a cui tutte van bene, quasi che ci abbia piantato il chiodo. V. il Ricorso al Gavice del Porta.

Cavo: (elettrotecnica): tipo speciale di conduttore destinato a trasmettere la corrente elettrica per uso di telegrafia, di telefonia, d’illuminazione, di trazione, etc. Ha forme svariatissime. Sempre però consta: 1° di Mw’anima conduttrice costituita da uno o piú fili di rame finissimo — fili che possono, secondo i casi, essere isolati l’uno dall’altro od essere attorcigliati gli uni intorno agli altri cosí da formare un cordone — od anche da sbarre cilindriche o semicilindriche di parecchi centimetri quadrati di sezione: 2^ di un involucro ■ isolaute. Quasi sempre si aggiunge a codeste parti un rivestimento a difesa contro l’umiditá od altri agenti nocivi. I sottomarini hanno anche un rivestimento di grossi fili d’acciaio, destinato a dare al cavo la resistenza meccanica occorrente ad impedirne la rottura durante le operazioni d’immersione o di rilevamento, e preservarlo dai danni che potrebbero produrre il moto ondoso delle acque, le ancore, gli arnesi da pesca, etc.

Cazzola: classico piatto milanese, cax%wla: specie di cibreo fatto di pezzetti di carne di pollo o maiale con droghe e varie specie di verdure.

Cazzotto: termine triviale di largo uso nelle varie regioni per indicare il colpo dato di sottomano, col pugno chiuso.

Ceci tuera cela: sono le parole di Claudio Frollo, preconizzante l’avvenire: «questo, cioè il libro di carta, ucciderá quello, il libro di marmo, il monumento.» Vittore Hugo, Notre Dame de Paris^ lib. V, cap. I.

Cècubo: (latino caecubum) nome di un famoso vino antico (caro ad Orazio) che traevasi dalla pianura del Lazio, Caecubus ager.

Cedant arma togae: letteralmente: cedano le arnu\ (dia. toga, il potere civile domini sul potere militare. Massima della sapienza romana che Icggosi in Cicerone, De Offíeiis I. XXI.

Cediglia: V. Cedille.

Cédille: termine della moderna ortografia francese, tradotto in cediglia: indica la virgoletta che ponesi sotto la lettera e (anticamente cz) nelle parole francesi, davanti ad a, o, u, per darò al e il suono dell’s. Cédille deriva dallo spagnuolo eedilla ; la qual voce, ovvero sia xedilla^ è diminutivo di xeta o xeda ed è insieme una lettera dell’antica scrittura spagnuola che è una e con sotto una virgoletta, e valeva por un suono consimile alla xeta^ come appunto in francese.

Celebritá: per uomo celebre è parola dell’uso tolta dal francese, dove pure è notata come neologismo: celebrile = personne célèbre. (Littré). Questa volta il Petrocchi [Dix. Universale) accoglie celebritá = u TUO celebre. Perchè capacitá no, celebritá sí? Perchè è piú dell’uso? 11 Carducci, nella sua lirica bellissima. Davanti San Giúido^ accoglie il neologismo nel verso non bello: ma oggi sono una celebritá.

Celibatario: per celibe iínííno caeUbem

= non ammogliato) è il francese célibataire. La registra il Petrocchi come termine «nuovo e non comune» sic/ Giovine aíitico dice in Romagna il popolo di

vecchio celibe.

Cellulare: agg. sostantivato per indicare il carcere a celle^ in modo da segregare compiutamente i detenuti. Istituto di moderna e civile barbarie che dicono necessario per la istruttoria.

Celluloide: prodotto costituito da un miscuglio intimo di trinitrocellulosa (cotone fulminante) e di canfora. Colorato, mescolato con sostanze minerali, premuto in istampi, prende qualsiasi forma e serve a foggiare un numero infinito di oggetti di ornamento e di merceria.

Cemento armato: traduzione della locuzione francese cémcnt arme., nuovo processo di arte muraria diffuso da Hennebi(jue. Consiste in una travatura di cemento che contiene delle reti, sbarro o fili metallici, sommersi in detto cemento cosí da congiungere por maggior resistenza o lof^ge rezza le qualitá del cemento con quello del ferro.

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