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di charlotte flambée. Charlotte =: Carlotta; torso la famosa principessa palatina Carlotta di Baviera (1652-1722) che fu sposa al fratello di Luigi XIV? Le dedicarono tante cose che ci può stare anche una torta di frutta. Certo è vocabolo relativamente recente: it. in ciarlotta.

Charme: n. m. francese. Noi diciamo spesso: la tal persona ha dello charme, la tal signora è bella, ma non ha charme, e simili. Ora charme francese risponde alla nostra voce incanto e anche dal lato etimologico vi corrisponde, giacche questa parola proviene dal latino Carmen^ carme, canto con cui le antiche arti magiche (d’incantamento) solevansi accompagnare. Anche fascino rende lo stesso senso, e meglio, graxia, appunto perchè l’italiano antepone le espressioni naturali e piane alle esagerate ed enfatiche. Certo col verbo avere ricorre subito la espressione francese charme: in italiano bisogna dare altro giro alla frase, e noi avendo pronta € in mente la locuzione francese, sí l’adoperiamo. Del pari frequente è la parola charmeur per significare persona che incanta, affascina, seduce. In italiano tutta lina serie di parole e di locuzioni, variabili secondo il caso, da grax,ioso a mago, sirena, risponde a charmeur francese.

Charmeur: V. Charme.

Charrette: letteralmente carretta (dal lat. currus, car in inglese, karren in tedesco). Ma dicendo carretta invece di charrette non si intenderebbe quel baroccino elegante, a due ruote, con ampio cuscino, da sedervisi, occorrendo, due davanti e due dietro, ma si crederebbe trattarsi del veicolo di un carrettiere. •Sorte infelice delle parole italiane !

Chartreuse: {Cartusia in latino, Certosa in italiano) nome dato a diversi monasteri dei frati di questo ordine; dei quali il piú celebro fu quello detto la ^Orande Chartreuse nel dipartimento delrisera, presso Grenoble, in luogo deserto e selvaggio ; ed è come la casa madre di <[uesta severa religione fondata da S. Bruno nel 1084. Ora questi frati oltre cho por la edificante loro vita, orano famosi por •un rosolio gi-atissimo sí allo stomaco cho all’olfato, detto appunto chartreuse, pro parato con arte ed erbe segrete. Questo per il passato. Ora i bianchi frati hanno poco a vedere con la gran fabbrica e l’ingente smercio di questo liquore cui essi diedero il nome, il quale si pronuncia alla francese. Anzi in questo anno 1903 l’antica Certosa di Francia ha visto la sua fine, e i frati furono sfrattati.

Chassé-croisé: nota formula di comando francese nel ballo figurato della quadriglia. Usasi talora, in senso traslato come esempio dimostra: «Chassé-croisé! Le due coppie d’alleati, Austria ed Italia, Russia e Francia si separano, si incrociano, si ritrovano disposte cosí: Austria e Russia, Italia e Francia. *

Chassepot: nome di una specie di fucile ad ago e a rapido tiro, a noi specialmente noto per la frase rimasta storica, a proposito della battaglia di Mentana (1867): Les chassepot ont fait merveille. Chassepot è il nome dell’inventore dell’arma (Antonio Alfonso Chassepot , armaiuolo francese; la cui prima esperienza venne fatta a Mentana contro petti italiani. L’inventore fu nominato cavaliere della Legion d’onore.

Chássis: termine fr., da noi usato in fotografia e vuol indicare il telaio delle lastre preparate per ricevere le imagini. deriva da chdsse, latino capsa = cassa, e dunque una variante delle parole caisse e casse. Anche il telaio degli automobili è chiamato chassis,

Chasseur: cacciatore, con tale voce francese di nuovo senso e piena di aristocratica mondanitá, è chiamato il paggetto che, nei grandi alberghi, ne’ caffè, vestito con speciale divisa chiassosa (forse perchè simili all’arma de’ cacciatori, chasseurs, nome di speciale milizia francese?) funge da fattorino o galoppino.

Chassez le naturel, il revíent au galop: cosí i francesi, e noi por forza imitativa. La gente mondana che ripete il motto francese ricordi cho giá Orazio disse il simigliante: Naturarli expellas furca , tamen usqiie recurret: caccia la natura con la forca e ritornerá sempre. [Epist. lib. I, X, 24) e Cicerone: Nihil decet, invita Minerva, ut aiuni, id est adrersante et repugnante natura {De off. I, 31).

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