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nome si designano tutti i modi di cura che, agiscono sull’organismo mercè il movimento, sia esso attivo o passivo come elettricitá, massaggio, ginnastica, etc.
Cinètico: (neol. dal verbo greco hinèo = muovere) aggettivo dato a tutte le considerazioni e gli studi che hanno per base e per iscopo il moto: Es. energia cinetica^ cioè l’energia che è raccolta in una massa per effetto del suo moto.
Ciniglia: V. chenille.
Cinque-terre: nomo di vino ligure (Sarzana) spiritoso, color giallo dorato, aromatico, di gradita dolcezza: cosí detto dalla localitá.
Cinismo, cinico, cinicamente: cinico nel senso filosofico è voce antichissima e classica e fa detta di quei fi.losofi. greci che seguirono Antistene e ripone\ano il bene e la virtú nella indipendenza dalle cose esteriori, quindi nel dispregio delle convenienze e dei riguardi umani, onde il nome di cagneschi = cinici dato a tali filosofi. I francesi alla voce cynique diedero l’estensione di inverecondo^ impudente^ sfrontato^ sguaiato, e in tale senso noi usiamo spesso la voce cinico e i suoi derivati. Per queste ragioni spiace ai puristi (Tommaseo, Fanfani, etc). Trova un difensore nel Eigutini che vi contrappone la voce stoico^ usata spesso per impassibile^ ed accolta come buona e registrata. Ma senza dilungarmi a dimostrare come il confronto con stoico sia piú specioso che reale, io dico che si può difendere ed usare ogni parola: certo è che cinismo^ usato indifferentemente per impudenxa^ etc. è francesismo, e, come molti barbarismi non necessari, viene a togliere uso e vivezza ad altre parole italiane.
Cinto di castitá: barbaro e ridicolo istrumento imposto nell’evo medio dai mariti alle mogli per impedire che nella loro assenza altri seminasse nel campo altrui.
Ciocca: una delle tantissime voci dialettali per indicare la sbornia: questa è parola lombarda e assai volgare e plebea, onde ciòcch = ubriaco, che dicesi anche in Eomagna.
Ciocciaro: nome dato ai villani della campagna romana (Velletri, Fresinone) e cosí detti dalle docce, calzare fatto di sem plice dado di cuoio, ripiegato sul piede e fisso alla gamba con corregge.
Ciompo: voce storica che vale scardassatore di lana^ plebeo^ in Firenze (1340 ed oltre): dicesi talora per da poco j sciatto, vile ed è voce registrata, benché oggi parmi rara: piú viva forse nella locuzione tuíindto de’ Ciompi^ riferita con senso di spregio e traslato a movimenti e tumulti del tempo presente. Ciompo^ dal fr. compar^ nella frase compar allois á boiser; o dal ted. rjumft o xumpft = corporazione di arti e mestieri, regola?
Ciosciammocca (Don Felice): nome di maschera napoletana, moderna, figlia dei tempi. Pulcinella, Arlecchino, Brighella, etc, sono figli di plebe: Giosciammocca è borghese: è un galantuomo (V. questa voce), cioè un signore, ha studiato, ha tutti i suoi diritti, mette becco da per tutto: ma è invariabilmente grullo, come pettegolo, vano, presuntuoso. Edoardo Scarpetta incarnò stupendamente questo tipo vero e napoletano. La voce ha acquistata valore estensivo e perciò è notata in que-. sto lessico.
Circolare: per istruzione è parola riprovata dai puristi, non in sé (cfr. pastorale^ patente^ credenziale, cui si sottintende la parola lettera, etc) ma perchè di provenienza francese: circulaire =: lettre adressée á plusieurs personnes pour le mème sujet. Il Viani ed il Eigutini la difendono, e noi senza ripetere le ragioni degli uni e degli altri, osserveremo ch& l’uso ha sancito tale vocabolo e cjie infine si tratta di quei gallicismi che, data la grandissima affinitá delle due lingue, non è agevole determinare: facile invece cadere nelle sottigliezze e nelle pedanterie. Gonsimili osservazioni si possone fare quanto al verbo circolare. Il danaro circola, una petizione circola, la gente deve circolare, etc. Il modo è comune e comodo: la provenienza, evidentemente, francese, circuler: risponde infatti alla felice disposizione di questa lingua di adat- ■ tare un solo vocabolo a molti sensi. Il Petrocchi accetta tale neologismo senza alcuna nota.
Circonvoluzioni cerebrali: sono rilievi digitiformi, serpeggianti, che presenta la.