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volesse obbiettare che portinaio equivale a p.ortier che è meno dignitoso di concierge, rispondiamo che ciò può valere a Parigi non in Italia. V. Suisse.
Conci: piú comune che al singolare concio: è termine architettonico ; significa i letti facce delle pietre lavorate con qualche finezza onde facciano buona commettitura. La Crusca e il Petrocchi notano questa fra le voci fuor d’uso. Certo è dell’uso, se non comune, tecnico.
Concio: per concime, letame^ stabbio^ benché notata nei Lessici e nella Crusca, parmi oggi, nelF uso, voce specialmente regionale toscana al modo stesso di sugo e sughi.
Conclusionale: parola del gergo forense italiano: è quella scrittura definitiva che laccoglie la storia della causa, riassume i motivi che sorreggono le ragioni di una parte e si chiude con le conclusioni, cioè con le domande specifiche mosse da una delle parti al giudice.
Condor: specie di grande avvoltoio dell’America meridionale (Ande) dal volo altissimo: il maschio ha sul vertice una cresta carnosa {Sarcorhamphus gryph).
Conferenza: voce antica che indica una nuova forma letterai’ia di cui pare l’etá nostra goda ed abbisogni. Consiste, come è noto, nel ti’attare piacevolmente (se si può) di svariati argomenti, artistici, scientifici, filosofici, ecc. Modo facile e mondano di acquistare nozioni e coltura. Der. conferenziere. \ Conferenza.^ nel linguaggio forense significa il conferire di un avvocato col cliente intorno ad un determinato affare: usasi specialmente nel Veneto: in altre regioni d’Italia dicesi congresso. Se di piú persone e alquanto prolungata dicesi sessione., e se lieve o occasionale intervista. La conferenza preludia al consnlto consultazione., cioè parere legale.
Conferenza dell’Aia: a cui intervennero (1899) i rappresentanti, diplomatici e filosofi, di ventÌ€|uattro governi del mondo, compresa la Cina: il progi’amma di questa conferenza fu di studiare e seguire la proposta dello Tzar di Eussia, discutendo sui modi onde effettuare il disarmo e la pace tra le nazioni. Conseguenza del congresso fu la Corte permanente d’arbi trato internazionale che risiede all’Aia. V. Pascoli, Poemetti, Il pastore dell’Arar.
Confessionale: dicesi di opinioni o istituzioni che abbiano attinenza con alcuna fede confessione religiosa: dal fr. eonfessioíial. Neol. dell’uso, non accolto né pur dal Petrocchi.
Confezionare: V. Confezione.
Confezione: voce registi-ata dal Petrocchi nel Diz. universale come popolare per dire fattura d’abiti o d’altro. È il francese confection. In tale uso comune sta appunto il gallicismo. La parola in sé è italiana od ottima (lat. confectionem da cum e facerè) ma in altro senso; cioè nel senso antico di conserva^ giulebbe, composizione medicinale. Es. «Il cioccolatto è una mistura o confezione fatta di vari ingredienti, tra i quali tengon il maggior luogo il cacao abbronzato ed il zucchero» (Vedi Annot. Ditir). Insomma ha perduto l’antico senso italiano, ed acquistato il nuovo francese. «Sconcio gallicismo» lo chiama il Eigutini e cosí dicasi del YQvho confezionare. Vero è che il determinare i gradi di sconcezza delle parole e delle locuzioni straniere che in sí gran numero entrano nella nostra favella, mi pare infelice e disperata impresa.
Confidente: eufemismo del linguaggio poliziesco per indicare la sjíia.
Confíteor: lat. confesso., nome di preghiera che si recita al principio della messa: dire o recitare il confiteor vale familiarmente pentirsi, incolpare sé di malo avvenuto.
Conflagrazione: neologismo dal latino conflagratio che significa incendio. Nel senso figurato di scontro., scoppio di ostilitá fra nazioni e popoli, certo a noi provenne dal francese conflagration.
Confusionismo: uno de’ tanti neologismi ed astratti in ismo., che include mal senso di eccesso.
Congiuntivo: § 1 usato in vece del condizionale. In alcuni dialetti e in alcune prose letterarie talora è usato il congiuntivo in vece del condizionale e ciò, forse, per effetto di antico idiotismo toscano. Non mancano esempi classici e di autori eccellenti. «Chi sa che tu pure inasprito dall’avversa fortuna non ti fossi lasciato