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.strumento; sguardi densi di pensiei-o che

hanno virtú di far intendere quel solo che vogliono». Il paragone elegante è anche vero. Se non che la dama elegante a lungo andare perdette son charme profond et originai e tutta Véloquence restò limitata aUa toilette. In altri termini l’eccesso dell’estetica diventò manifesto vizio; l’armonia de’ suoni, bamboleggiamento. Tale scuola si ripercosse dovunque con qualche lode come ogni cosa che vien di Parigi e specialmente influí sull’arte poetica italiana della fino del secolo XIX con un numero inverosimile di poeti imitatori e stillanti melassa e spargenti luccicori di lumaca da per tutto. Fra questa bassa folla di decadenti e di esteti in mala copia, mascheranti co’ suoni il povero pensiero, titano solitario, G. Carducci sta custode del genio italico. | Decadente vale anche, nel gergo elegante e gíornaíistÌGO. l’affinato.

Decampare: neologismo e metafora nel tempo stesso assai comune. Décamper in francese = levare il campo, sloggiare. Es. Armée ohligée de décamper, e familiarmente = s’enfuir. Ma non ha, che io sappia, il senso metaforico in cui noi l’usiamo di recedere dalle proprie opinioni.

Décavè: voce usata nel linguaggio del giuoco. Cave, lat. cavus^ vuol dire in francese, oltre che cantina, anche la posta del giuoco, cioè quanto ciascun giocatore si propone di arrischiare. Décavé è colui che ha perduto la sua cave. Quindi in francese le frasi: décaver itn joueur^ étre décavé.^ perdre tonte sa cave. Sbancare e sbancato vi rispondono, ma solo in parte giacché si riferiscono a chi tiene banco: e anche qui il francese ha la fortuna della unica parola nota ed efficace. Trovo anche il neol. astratto décavage.

Deceduto: per morto., fr. decedè.

Decesso: per morte ricorda il francese déoès., dal verbo deceder {Ì3itíno decèdere zzz andarsene) = mourir de mort naturale . Voce dell’uso, specie negli uffici. «Latinismo inutile» lo dice il Eigutini, cioè latinismo, gallicismo e voce burocratica insieme, il che è di non poche parole.

Decidere e decisione: V. Deciso.

Decisamente: nel senso di certamente con inclusa l’idea di risolutezza e con clusione, risponde, secondo i puristi, al décidément dei francesi.

Deciso: per risoluto., fermo., pronto., non può usarsi secondo il Tommaseo, il Panfani ed il Rigutini giacché la cosa non la persona è decisa. Vero é che noi usiamo deciso alla maniera francese: décide = ferme, invariable., résolu. Anche decidersi per risolversi., determinarsi. spiace ai puristi e por la l’agione etimologica (rfe-c«c?erei=: tagliare, onde ben detto decidere una lite, quasi tagliarla) e perché conforme al francese décider: lo stesso dicasi di decisione per risoluzione. Voci d’uso presso che popolari.

Declinare: letteralmente vuol dire volgere in basso ed è verbo usato dai francesi in piú ampio senso che non in italiano. In francese si dice appunto décliner un honneicr., décliner son nom. Tanto l’una come l’altra locuzione sono in molto uso presso di noi e sono da’ puristi riprese. Avvertasi tuttavia che declinare ebbe nell’uso antico valore di scansare onde la locuzione declinare un onore, un ufficio potrebbe, volendo, trovar buona difesa. Ma il declinare (dire) il nome è di quei gallicismi che non vanno piú. Credo lo avvertano anche nelle scuole.

Décolletage: astratto di décolleté. Vedi questa parola.

Décolleté: abito décolleté, una signora tutta décolleiée, etc, è voce prevalente alla nostra che vi corrisponde, lo scollato. La quale vedasi come ben suona in questo classico esempio: «L’abito di queste donne era di raso, a superbi e lascivi ricami d^oro, con ornamento, intorno al loro scollato., d’oro e ricco di gioie». E cosí dicesi anche scollatura: «Mostrava il candido petto, del quale, mercé del vestimento cortese nella sua scollatura., gran parte se ne apriva a’ riguardanti» . Ma ormai la voce francese è di assoluto dominio e le parole italiane non trovano accoglienza che negli scritti letterari.

Decorativo: dicesi talora con intenzione arguta e satirica di persona che, pur valendo poco, ha molta prestanza, dignitá e parvenza cosí che, per il fatto che l’essere è vinto dal parere, dá decoro all’ufficio alla parte che deve sostenere.

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