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por significare i residui di una sostanza di un corpo distrutto e ridotto in frammenti per processo di disorganizzazione o di necrobiosi, o per effetto di reazioni chimiche.

Dettagliare: V. Dettaglio.

Dettagliatamente: «non ha un esatto corrispondente in francese, ma è foggiato su en détail per minutamente, in tutti i particolari., al minuto, a ritaglio» (Alla n, op. eit.).

Dettaglio: per particolare^ circostanza è voce che vince nell’uso e proviene dal francese détail, cosí dicasi dei derivati dettagliare per circostanziare^ dire minutamente, per filo e per segno.

Deus ex machina: il dio dal meccanismo. Noi teatri antichi i numi apparivano sorretti da alcun meccanismo e spesso la loro venuta valeva a sciogliere il nodo dell’azione: del qua! mezzo, troppo facile, esorta Orazio nella sua Arte Poetica di non usare. Dicesi oggi deus ex machina non solo in senso drammatico, ma per significare l’intervento di qualcuno che scioglie, decide una questione ; specie intendesi di operatore occulto e potente.

Deus nobis haec otia fecit: un dio ci procurò questo riposo^ cosí Titiro, bifolco, a Meliboo nella 1^ Egloga di Vergilio, alludendo alla munificenza di Augusto imperatore.

Deveine: nei termini del giuoco signilica in francese il contrario di vena, quindi disdetta. V. Ouigne: Voce del gergo.

De visu: lat. di veduta e si dice di cosa vista, non sentita.

De visu et de auditu: chiamano i legali quei testimoni che riferiscono coso personalmente vedute ed udite.

Di: «se devesi scrivere come si parla, l’uso parlato non lascia mai la preposizione di innanzi al nome del mese o dell’anno. Ondo non mai si direbbe Verrò il 25 agosto ma di agosto. Pure, scrivendo, è uso oramai comunissimo il tralasciarlo por una ellissi, ohe credo avesse origino dai mercanti. — Si erra poi stranamente usando lo ju’oposizioni articolato del^ dello., della, (?tc. in luogo della semplice di., quando diciamo, per es. «La tal(^ hii dcltr braccia bellissimo» ]>or si gnificare che ha braccia o le biaccia bellissime: e dicendo cosí, si fraintende l’uso toscano che dice: «Ha di gran belle bracj eia». La di., usata a quel modo, è fran] ceso». Cosí il Rigutini, A queste sottili ! osservazioni di carattere grammaticale a , me piace aggiungere questa altra nota, cioè la tendenza odierna a sopprimere il

segnacaso c?«, e questo o per amore di

brevitá, specie nelle scritte commerciali, j per effetto di altre lingue, o per incuria. j Es. Scarpe tela -vela caffè., Esposizione I Milano., etc. Cosí il rapporto di materia I che solca esprimersi col di., ad imitazione ! del francese, oggi si esprime con V in e I col di senza alcuna stabile norma. Es.: Scarpette in raso., Abito in seta., etc. V. In.

Diabète: (gr. diabáino =z passo attraverso) voce medica generica con la quale si designano molte malattie, distinte da ! alcuni caratteri comuni: eccesso della sete ■ della fame, gran copia di urina, corrotta I nella sua composizione chimica, cachesi sia consuntiva che conduce a lenta fine. I Spesso col nome diabete si suole indicare ! quella forma piú comune che è il diabete 1 zuccherino.

Diaforèsi: termino medico derivato dal i greco, òiacpoQécú = passo attraverso., quindi traspirazione, sudore.

Diaforetico: = sudorifero. Termino medico per significare quo’ medicinali o quelle curo che servono a promuoverò il sudore. I Diagramma: curva rappresentativa della i legge di un fenomeno fisico, meccanico, matematico.

Diapason: (fr. diapason) dal greco dia -= por pasòn — tutto (Io note): indica l’estensione dei suoni che una voce o un i strumento può percorrere, dai piú gravi ai piú acuti. Usasi anche in senso figurato. I Diapason è detta anche quel, a specie di forchetta d’acciaio a duo branche che, vil)rando, dá il tono e servo ad accordare gli istrumenti. Italianamente corista.

Diaspis pentágona: nomo di un insotto esiziale ai gelsi, ond(» intristiscono: ò una specie di nuova cocciniglia, importata, |)ar(\ dal (íiappono (1880),

Diatesi: gr. diáthesis cost.ituzion<\

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