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coinè moderatore dello pulsazioni cardiache.
Di gran mattino: invece che di buon mattino è conforme al francese de grand matin. «Al giorno ancora acerbo», cosí poeticamente il Poliziano nelle sue Stanze.
Dilatazione di stomaco: aumento della capacitá dello stomaco, il «tristo sacco» come dice Dante, dovuta, sia ad una causa meccanica (stenosi del piloro o lesione delle tuniche muscolari) sia ad una semplice rilassatezza delle pareti dell’organo. La stasi o sosta degli alimenti e il loro fermentare é cagiono di gravi turbamenti e di auto-intossicazione cronica.
Dilazionare: V. Dilnxione.
Dilazione e dilazionare: sono neologismi del linguaggio commerciale e degli uffici. 1 À. dilazionare íoiraiiioá^i un nome verbale, si può benissimo sostituire il verbo differire: ma è certo che il nome dilazione non trova una parola equivalente e comoda. Si dirá, è vero: comprare un oggetto a tempo o a respiro e nel linguaggio familiare si dirá: mi concede una proroga; mi dia un po’ di respiro: ma certo è che dilazione ha preso carattere tecnico e preciso. Anche il Petrocchi la registra. Per curiositá noto come il Rigutini, condannando il verbo dilazionare^ dica: «E una di quelle superfetazioni che nascono dal verbale di un altro verbo». E superfetazione è una parola bella in bocca a un purista? o non piii tosto un brutto traslato francese? Ciò prova quanto sia difficile sfuggire al genio del proprio tempo e come sia necessario subire il genio etnico altrui quando il proprio difetta.
Dilettantismo: è in arte il maggior nemico dell’arte vera. Dilettantismo è, per intenderci, la passione che certo anime privo di «mente arguta e cuor gentile» hanno nella loro giovinezza di stampare un romanzo o un volume di versi. Vanitá ed ozio fomentano il dilettantismo^ come severitá e pazi(uiza confortano l’arte.
Dimissionario: Ir. démissionaire, dicosi dell’ufficialo pubi ice che ha dato le sue dimissioni. Vocabolo piú frequente o dell’uso che rinunziatario.
Dinamismo: tiu’m. fisiol., \)(sy contrasto. equilibrio delle forze è dal fr. dynaniisme (gr. dynamis =: forza].
Dinamitardo: neologismo da dinamite {dynatíiis = forza). Cosi sono chiamati quei rivoluzionari che intendono adoprare questo perfetto mezzo esplosivo a vendetta a miglioramento del mondo, o dell’una e dell’altra cosa insieme, giacche non è facile penetrare noli’intenzione di costoro. Dal fr. dynamitard rs: dynamiteur.
Dinamitare: far saltare con la dinamite. Verbo caro al linguaggio dei rivoluzionari. Mezzo semplice e sicuro di riforma sociale. Dal fr. dynamiter, neol.
Dínamo: (dal greco dynamis = forza) nome femminile in o con il plurale uguale al singolare. (Avviso ai grammatici che mano ha una sorella). Motore elettrico a corrente continua in- cui il campo magnetico è determinato da un elettro magnete: e, per dare piú chiara spiegazione, apparecchio destinato a trasformare l’energia di una corrente continua in lavoro meccanico e viceversa: questa macchina si compone di un elettro magnete físso, le cui espansioni polari circondano un tamburo rotante, sul quale è avvolto in successive spirali il filo ove circola la corrente elettrica. In francese dynamo.
Dinamometro: termine generico per indicare un misuratore di forza o di lavoro.
Dinastia: con nuovo senso e uso familiare, spesso ironico, si designano col nome di dinastie certe famiglie in cui un potere cittadino è mantenuto per brighe e clientele proprie, debolezza e mancanza di senso civile nella cittadinanza.
Dindo: in cambio della voce tacchino., dicesi specialmente nell’Alta Italia; fr. dinde, n. f. abbreviazione di poule d’Inde. È voce non buona, registrata nei dizionari recenti. | Per indicare questo gallinaceo, sacro alle agapi umane, le voci, comprese quelle dialettali, sono parecchie corno avviene por qualche altro oggetto o animalo, il ohe è gran pena por quo’ grammatici che si studiano di ridurre ad unitá il linguaggio italiano: tacchino., dindo, dindio., gallinaccio, pollo d’India, poUn, pit., plif.
Dine: (gr. dynamis forza) nomo scolto nei congressi internazionali dí lísica por indicare l’unitá dí forza: è la forza no-