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dimani^ domani; famigliare^ familiare;

frutte fruita; geste e gesta; giovane^ giovine; gocciola^ gocciolo; grembiale^ grembiule; guattero. sguattero; guscia^ guscio; lacrima^ lagrima; laxxaretto^ lax,%eretto ; maraviglia^ meraviglia; macine^ macina; occhialrtto, occhialino; romore^ rumore; scandalo e scandolo ; secreto^ segreto; soggezione^ suggexione; mottola^ viottolo. E ne’ verbi: arrossare <^ arrossire; ammansare e ammansire; assordare e assordire ; impazzare e impazzire; indurare e indurire, e simili. Or tale ricchezza di doppioni di questa specie, che è maggiore nello lingue che lian piú lunga storia (e basterebbe dare un’occhiata al greco e al latino), non è male avvertire che arreca pure qualche vantaggio: di poter evitare ripetizioni monotone, scontri molesti di suoni, allitterazioni rime, assonanze e consonanze».

Dorée: in Jeunesse dorée è locuzione comune presso di noi. Y . Jeunesse.

Dormeuse: poltrona grande, elastica e profonda ove ci si sdraia come in un letto. Va certo che il francese nel creare certi vocaboli significativi è felicissimo. Cfr. del resto la nostra voce poltrona da poltrire.

Doublé face: fr., detto delle stoffe, a (lue dritti.

Dormir con la serva: modo popolare toscano, esteso ad altre regioni, che vuol significare esser semplice., ignorante come un fanciullo. Cosí detto dall’uso di far dormire i bimbi con la serva?

Dormir tra due guanciali: dicesi di chi non ha veruna cagione di sospetto o timore.

In ilio tempoi’e, quando i mortali se la dormivano tra due guanciali...

Giusti, Preterito piú che perfetto.

Dorsay: fr., cosí chiamano i sarti l’abito maschile a falde.

Dos-á-dos: dosso contro dosso., figura di ballo in cui i danzatori si volgono lo spalle. Coi balli di Francia vennero necessariamente i nomi che noi accettammo s(Miza modificarli, ma aocontontandoci solo di storpiarli nella pronuncia.

Dossier: (radice rfos, dosso) usatissimo in Francia nel senso di pratica, incarta mento riguardante persona, affare, tonde a penetrare nel nostro linguaggio.

Dottora: femminile di dottore e meno comune di dottoressa. Ora le donne addottorate in qualche disciplina, cosí fiere come esse oggi sono della loro dignitá, come chiamarle? a dottora non ci si ausa e dottoressa sa di saccente, e pare contenere in sé alcuna parte di scherno o almeno di estraneo all’ideale femminista: onde è che le donne che hanno diploma di laurea, scrivono spesso sul biglietto dottore, quasi nome partecipante. La grammatica del Morandi e Cappuccini (§ 138) approva questo nuovo uso femminile di dottore. Cosí in fr., fe^nme docteur.

Dottrina di Monroe: propr. è la dichiarazione di Giacomo Monroe {Mennro) 1759, 1831, presidente degli Stati Uniti d’America, che l’Unione non tollererebbe l’ingerenza di nessuna potenza d’Europa nella lotta d’indipendenza dell’America meridionale. V. Monroe.

Doublé (oro): la parola italiana press’a poco consimile è similoro. Doublé francese significa foderato., coperto cioè di lieve lamina d’oro o d’argento. Dicono anche plaqué che da noi si legge tradotto in placcato e, per l’amore alla libert.á, ancííG placato. Doublé usasi anche in senso morale: Un giurista doublé di filosofo scrive un nostro elegante letterato.

Doubier: fr. letteralmente doppiare, spesso da noi è usato in vece di foderare ; e cosí doublure in vece di fodera. L’italiano ha anche la parola soppannare usatfi un tempo, oggi quasi caduta dall’uso.

Douloureuse: nel gergo francese vale il conto., (la carte d payer).

Do ut des: do, affinchè tu dia., espressione latina, piú della tristo necessitá che rogge la vita che di freddo egoismo. Dicesi molte volte come scherzoso intercalare quando uno, favorendo altrui, dojnanda ili ricambio alcun beneficio.

Doventare: per diventare «è forma gníssolana e da evitarsi in polita scrittura», cosí il Rigutini: infatti è piuttosto una allotro|)ia di vocabolo comune in Toscana, e dal («insti accarezzata di troppo.

Dovere: «fr. devoir^ è por noi ciò che l’uomo è obbligato di fare dalla ragione.

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