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(ho conviene oramai accettare. Però questo traslato non deve essere di nostro conio ma di provenienza francese: électriser m anímeí\ enthousiasmer. A proposito di questo verbo, annota il Pascoli nel suo bel libro Fior da Fiore: «Mi elettrizzo: è un neologismo. Giá, si capisce. che si deve noi de’ nostri tempi rinunziare a ciò che gli uomini hanno sempre fatto, a ricavare immagini dallo cose che vediamo e proviamo? E l’elettricitá è cosí mirabil cosa, che gli antichi e i vecchi, se l’avessero conosciuta, ne avrebbero ricavato un vocabolario intero di parole e di modi di dire!».

Elettrochimica: ramo della chimica che studia i fenomeni di combinazione, di decomposizione e di trasformazione che le sostanze subiscono per effetto dell’elettricitá.

Elettrocuzione: brutto neologismo per indicare la pena di morte mediante la corrente elettrica. Questo progresso nella barbarie è speciale degli Stati Uniti. Fr. électrocution.

Elettrodo: estremitá iniziale di un conduttore elettrico. Molti pronunciano anche elèttrodo^ tanto per amore di varietá, delizia d’Italia: fr. éleetrode.

Elettrolisi: voce composta da elettro e Àvco = sciolgo. Cosí chiamasi il fenomeno della decomposizione dei corpi composti, operata dalla corrente elettrica.

Elettrolito: dicesi quel corpo su cui si esercita l’azione decompositrice della corrente elettrica.

Elettromotore: voce di elettrologia e di elettrotecnica, generatore di elettricitá ; e comunemente si dá questo nome a quegli idroelettrici, o pile come soglionsi chiamare comunemente. Indica altresí un motore elettrico, ossia tale a cui la potenza viene fornita sotto forma di corrente elettrica.

Elettrotecnica: termino generico che indica lo studio delle molteplici applicazioni dell’elettricitá. L’elettrotecnica è considoratii comò un ramo dell’ingegneria.

Elettroterapia: nuovo termine medico per indicare g(!nericamente le varie specie di curo che si possono fare mediante l’azione dell’elettricitá sull’organistno. Bai greco terapevo r-: curo.

Elfo: piú spesso al plurale elfi^ dal tedesco Elfen: nome dato nella mitologia germanica ai geni animatori della materia, press’a poco come le ninfe, i Pan, i Fauni, etc. nella mitologia classica. Figuransi, nelle leggende, or belli or deformi, or malevoli, ora benigni.

Dal Reno il canto degli elfi per la bruna notte va

Carducci, Su i campi di Marengo.

Elice ed èlica: il noto propulsore delle navi a vapore, onde i plurali elici ed

Eliminare: per rimuovere^ scartare^ togliere è parola di nuovo uso, e a mio avviso, efficace. Nel senso letterale latino significa portar fuori dalla easa^ eliminare da limen = soglia. Nel senso traslato i puristi la riprovano. Accettasi nell’uso delle matematiche e della filosofia.

NB. Eliminare., eliminaxione (=: selezione negativa) sono voci universali della scienza.

Elioterapia: (ríÀiog., sole e deQajteía^ cura) metodo di cura che consiste nell’esporre ai raggi solari le parti inferme. Nome nuovo di cosa antica ed empirica.

Eliotropio: nome di profumo, V. Hélioirope.

Elite: a questa parola francese, viva, risponde la nostra bella parola morta eletta. Fiore o fior flore si potrebbe pur dire ma non prevalgono di molto, almeno nell’uso del linguaggio signorile.

Eran Veletta e il fior d’ogni gagliardo

Ariosto, Oliando Fwioso.

Elixir: piú comune è la grafia francese che l’italiana elisir o elisire. Parola araba: al-iksir , quintessenza. Termine chimico farmaceutico divenuto poi popolare per indicare la sostanza piú pura, la quintessenza, l’estratto di corto materie che, disciolte nell’alcole, servono a far liquori farmachi.

Elle a vecu ce que vivent les roses, l’espace d’un matin: Verso di Malhorbo, che si ripeto press’a poco noi lo stesso senso del verso petrarchesco:

Cosa bella o mortai passa o non dum.

Elleno: plurale di ella ò alquanto disusato, piú di eglino., corrispondente ma-

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