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sebi] e: disusato anche nella prosa puramente letteraria; laddove al singolare ella, in vece di quel borghese /e^, sopravvive a dispetto di chi non lo vorrebbe ; sopravvive anche in Lombardia, la terra classica del lui e del lei. Se vi fosse fra scrittori accordo noli’usare elleno o e//e, questo bel pronome potrebbe essere richiamato in onore.
Elmo (fuochi di S.): baleni e trecce luminose che per effetto della elettricitá si producono in su le estremitá delle navi, vele, pennoni, etc, onde traevano gli antichi e traggono tuttora i naviganti loro presagi. Elmo è evidente corruzione popolare di S. Ermo.
Ma diede si^eme lor d’aria serena La disiata luco di santo Ermo.
Ariosto, Furioso, XIX, 50.
Cfr. tuttavia il buono e classico dizionario di voci marinaresche del Guglielmotti che a lungo ne ragiona.
Elzevir: {Elxsvier) nome di una celebre famiglia di stampatori olandesi del secolo XVI. I caratteri di speciale foggia antica di quelle preziose stampe essendo venuti di moda or fa qualche decennio e al carattere convenendo uno speciale formato elegante, cosí si disse un elzevir ed anche un elzeviro per significare un volume stampato a quel modo.
Elzeviriano: aggiunto di caratteri tipografici che imitano il tipo Elzevir.
Emarginare: è voce curialesca e degli uffici che vuol dire segnare al margine. Non è bella ne propria parola giacche logicamente, come osserva il Fanfani, sarebbe immarginare. Deriva dal francese émarger. Part. emarginato.
Ematopoietici: voce composta greca, propria del linguaggio modico e dicesi degli organi generatori del sangue (globuli rossi), cioè la milza, il fegato ed il midollo rosso delle ossa.
Embarcadero: termine spagnuoloiin francese embarcadère, cala o gettata, coperta no, che serve all’imbarco e allo sbarco: vocabolo usatissimo a mia nozione nei paesi lungo i laghi lombardi per significare il luogo d’approdo dei piroscafi.
Emblée (d’): modo francese comunissimo. Nel giuoco delle carte, poniamo al macao, quando il giocatore fa novo di prima mano o secco, si dice alla francese: d’emblée. Dicesi anche di chi ottiene qualche beneficio, di primo acchito. Dicono talora i medici: Diagnosi d’emblée cioè a prima vista. ’Emblée deriva dall’antico verbo francese <?m6/er = rubare, rapire:
Le bien d’autrui tu n’embleras Ni retiendras á escients.
Ve rapporto etimologico con l’antico nostro verbo imbolare (involare) =: l’ubare, portar via (lat. vola., palma dí mano;.
Embolía: da è/ufioÀov = cuneo, sbarra: nome dato dal Virchow all’otturamento dei vasi, prodotto dagli èmboli e quindi all’insieme per cui gli èmboli si formano e vengono trasportati nella corrente sanguigna. Non si confonda Vembolía con la emorragia cerebrale, benché l’effetto sia lo stesso. V. Emiplegia.
Èmbolo: corpo estraneo onde è determinata la embolia., cioè l’intoppo di un vaso sanguigno.
Embonpoint: letteralmente in francese vuol dire in buono stato., e dicesi di chi è in prospera salute e nell’aspetto esteriore tale che non appaiano le prominenze ossee: quindi oltre che floridezza., vuole indicare altresí lieve grassezza., tendenza diW adipositá.
Embrasse: cordoni per le tende. In un elegante negozio d’Italia ho letto questa scritta: embrasse per rido guipure. C"è da domandare: che sta a farci quell’infelice italiano per? Ma scrivasi tutto in francese e con rispetto all’ortografia di quella lingua!
Embrici alla marsigliese: tavolette di terra cotta, rettangolari con scanalature su la faccia superiore per agevolare lo scolo delle acque. Sono munite di incastri a maschio e femmina. Se ne fanno tetti piú leggeri e gradevoli alla vista che quelli di antica foggia.
Embriogeniá: (dal greco émbrion = feto e ghennáo = generare, partorire): termine della scienza anatomica, la quale studia le fasi prime dei singoli organi dell’animale, entro l’utero materno. Come è noto per scienza, il feto, nei primi mesi della vita uterina, passa per le varie fasi